Comunicato decreto “Salva Italia”: agire subito su corruzione ed evasione fiscale

“L’intensificarsi della crisi finanziaria ha richiesto l’adozione di una quarta manovra. La messa in sicurezza dei conti pubblici, che l’Unione Europea ci ha chiesto in maniera decisa, ha portato l’adozione di necessarie misure in tempi rapidi. Un primo giudizio sulla manovra non può quindi che essere positivo.” Così Pompeo Savarino, Presidente Agdp.

Comunicato su decreto "Salva Italia"

Comunicato su decreto "Salva Italia"

“Tuttavia, come associazione delle classi dirigenti pubbliche dobbiamo rilevare l’assenza della pubblica amministrazione dal decreto. Siamo convinti che una buona Amministrazione sia un fattore di competitività dell’economia di un Paese. Per questo riteniamo necessario che questa manovra intervenga sulle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali rimuovendo la previsione del comma 5-bis che ne blocca la mobilità – sottolinea Savarino – e ponga fine all’uso distorto delle disposizioni sul conferimento a soggetti esterni all’amministrazione pubblica degli incarichi dirigenziali, previste dall’art. 19, comma 6, del decreto n. 165  del 2001”.

“E’ urgente, inoltre, risolvere il problema del blocco del turn over – aggiunge Giovanni Savini, vice Presidente Agdp, responsabile della sezione giovani – che non consente l’inserimento nella pubblica amministrazione di “nuove leve” con evidenti rischi di perdita di produttività dell’Amministrazione.”

“Auspichiamo anche l’immediato inserimento in calendario del disegno di legge “anticorruzione” che anchela Cortedei Conti ha richiamato più volte – sostiene Savarino – e ulteriori misure di contrasto dell’evasione ed elusione fiscale. Credo che un Paese sano lo debba fare con determinazione soprattutto in una situazione di grande difficoltà economica. “Devo constatare – conclude Savarino – che anche in una situazione economica di emergenza viene riesumato l’istituto commercio con l’estero ICE, già soppresso. Senza entrare nel merito della scelta del Governo, non si può non rilevare che i consiglieri di amministrazione dell’ICE siano troppi (cinque componenti, un direttore generale e tre revisori dei conti)  e questo appare sicuramente inopportuno”.