NORME E TRIBUTI
I giovani dirigenti: politica? Fuori stanza
Appello contro l’invadenza
Fermare l’invadenza della politica nei ruoli dell’amministrazione, accorpare gli enti che si occupano degli stessi settori, unificare gli ispettori di Lavoro, Inail, Inps, sopprimere Ice ed Enit, razionalizzare le scuole della Pubblica Amministrazione (oggi sono sette). In tempi di bilanci con il fiato corto i programmi “aggressivi” nei confronti della macchina pubblica non sono pochi, ma questo ha una particolarità: viene dall’interno della pubblica amministrazione, anzi, dai suoi vertici.
A lanciarlo ieri al Forum Pa è stata l’Associazione dei Giovani Dirigenti Pubblici (AGDP), 35-40enni in genere dirigenti di prima fascia nei Ministeri e in altre PA centrali, sulla base di un’analisi non proprio compiacente sullo stato della nostra burocrazia. La manovra estiva 2010 e l’intesa di febbraio con i sindacati che hanno congelato per tre anni le retribuzioni vanifica “l’attuazione del sistema di valutazione della riforma Brunetta”, mentre le leggi di finanza Pubblica continuano a riservare tagli lineari. Intanto cresce “la tendenza all’espansione” degli uffici di staff, fonte spesso di sovrapposizioni con le strutture stabili e di rischi crescenti per la stessa indipendenza dell’amministrazione dalla politica, che sarebbe stata sancita dalle riforme Bassaninidegli anni 90. Per fermare la deriva i giovani dirigenti chiedono di tagliare uffici di staff e consulenze (spesso camuffate da appalti di servizio) e rendere più trasparenti le nomine. Le proposte targate AGDP non guardano però solo alle scrivanie dirigenziali: nel pacchetto trova spazio anche la spinta all’apprendistato come strumento di flessibilità, e una nuova iniezione di trasparenza che non si limiti al “gossip” sulle buste paga ma metta online anche i bilanci e l’efficienza di ogni amministrazione.