La situazione economico-finanziaria del nostro Paese è di particolare gravità, come dimostrano le tensioni che in queste ore stanno colpendo il nostro sistema finanziario e soprattutto il debito pubblico italiano.
Una incisiva manovra di “messa in sicurezza” della finanza pubblica è, dunque, imprescindibile ed è, quindi, apprezzabile l’intento delle forze politiche di pervenire ad una sua rapida realizzazione.
Il decreto legge presentato dal Governo contiene alcune misure interessanti, che vanno nella direzione che da tempo l’Associazione delle Giovani Classi Dirigenti Pubbliche- AGDP indica: razionalizzazione degli enti pubblici (da tempo l’AGDP proponeva la soppressione dell’ICE), riduzione dei costi della politica, interventi in materia previdenziale.
Il settore pubblico, come di consueto, anche con questa manovra viene chiamato a fare la sua parte. Sulla scorta degli interventi dei precedenti anni, si continua a richiedere ai dipendenti pubblici e più in generale al sistema delle pubbliche amministrazioni ulteriori sacrifici, alcuni dei quali (in particolare il nuovo blocco delle assunzioni) è verosimile che determino un peggioramento di efficienza della PA, con conseguenze negative sull’intero Sistema Paese. Solo, infatti, una Pubblica Amministrazione efficiente e moderna, con l’immissione di giovani funzionari, può costituire un fattore di crescita e non un “freno” allo sviluppo.
Inoltre, l’ulteriore blocco dei salari reali dei dipendenti pubblici previsto dalla manovra, anche sotto forma di blocco dell’indennità di vacanza contrattuale, comporta rischi di ulteriore contrazione della domanda interna, oltre a rivestire indubbi profili di iniquità.
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