Il welfare state è la forma di Stato che ha caratterizzato gli stati nazionali europei ed occidentali nel ‘900, come forma di democrazia compiuta e sostanziale volta a rimuovere le ineguaglianze e a realizzare una partecipazione effettiva alla vita sociale, economica e civile. La crisi delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche rischia di travolgere proprio questa forma dello Stato. Il welfare state sembra entrare in crisi non solo per la crisi fiscale e dei bilanci pubblici, ma anche a causa di una crisi di efficienza ed efficacia delle istituzioni e delle amministrazioni. Dedicare attenzione al welfare state e al ruolo delle amministrazioni pubbliche, è il modo migliore per rilanciare un progetto concreto di ridisegno dello Stato e di reinventing government, secondo principi di efficienza ed efficacia. D’altronde il ruolo della PA, nella nostra Costituzione poggia soprattutto nel comma 2 dell’art. 3, quando si dice che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Quali sono gli “ostacoli” di oggi? Come rimuoverli? Quale il ruolo del pubblico, dei corpi intermedi e del singolo?