NO ALL’AUMENTO DEGLI ESTERNI SENZA CONCORSO NELLA DIRIGENZA PUBBLICA, SI’ ALLA MERITOCRAZIA NELLA PA

La disposizione di cui si discute in queste ore e che potrebbe entrare nel testo del maxi-emendamento che il Governo si appresta a presentare al disegno di legge di bilancio 2019-2021 in Aula Senato, che aumenta dall’8% al 10% la percentuale di esterni che possono essere nominati dirigenti pubblici senza concorso, va nella direzione opposta al riconoscimento del merito nella Pubblica Amministrazione e alla garanzia di un ruolo di imparzialità della funzione pubblica”.

Lo rappresenta Pompeo Savarino, Presidente dell’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, una delle maggiori associazioni del settore, commentando l’ipotesi di intervento presentato al disegno di legge di bilancio durante i lavori della Commissione Bilancio del Senato.

Si tratta dell’ennesimo tentativo – prosegue Savarino – di accrescere l’influenza politica sull’azione amministrativa, attraverso la nomina di dirigenti “fiduciari”, e che va ad aggiungersi ai ripetuti interventi di spoil system e continue riorganizzazioni, che precarizzano e indeboliscono il ruolo e l’attività della dirigenza pubblica, nonché all’inattuazione di politiche di turn over, semplificazione e digitalizzazione dell’azione amministrativa”.

Una Pubblica Amministrazione – conclude il presidente – imparziale ed efficiente, nella quale l’accesso alle funzioni dirigenziali avvenga per merito, non è solo interesse della dirigenza pubblica, ma dell’intero sistema-Paese e chiediamo, pertanto, alle forze politiche e parlamentari di non avallare questa scelta sbagliata, contraria ai principi di efficienza e imparzialità sanciti dalla nostra Carta Costituzionale”