Terzo Seminario Green Economy: per una ripresa economica nella direzione della sostenibilità
Lunedì 11 aprile, h. 18-20.30, Luiss SOG – Via di Villa Emiliani, 14
Modera
- Gian Candido De Martin, Direttore del Centro Studi Bachelet – Luiss Guido Carli
Relazioni introduttive
- Marco De Giorgi, Segretario Generale del Ministero dell’Ambiente e VicePresidente AGDP
- Stefano Laporta, Direttore Generale ISPRA e componente Nuova Agenzia per il Nucleare
Avviano la discussione
- Pier Luigi Celli, Direttore Generale della Luiss Guido Carli
- Corrado Clini
, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente - Antonio Scino, Vicecapo Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico
- Giuseppe Arcucci, Direttore Area Investimenti Esteri Invitalia
- Francesco Giorgianni
, Responsabile Affari istituzionali Enel - Marco Piredda, Responsabile Strategie e studi legislativi Eni
- Giampiero
Falletta, Ricercatore Luiss Guido Carli
Partecipano alla discussione a porte chiuse
- Alumni Luiss
- Membri AGDP
Abstract
La Green Economy nei prossimi anni sarà un fattore di trasformazione del sistema produttivo cosi’ come lo è stato trenta anni fa l’avvento della ICT. Quale il ruolo della Pubblica Amministrazione nella nuova sfida ambientale? Quale quello delle imprese e quale quello dei cittadini? La Pubblica Amministrazione, da un lato, deve essa stessa diventare modello di sostenibilità ambientale con il cd Green Public Procurement e altri sistemi innovativi nella gestione delle risorse e, dall’altro, deve farsi vettore verso tutte le comunità di riferimento dei valori della sviluppo sostenibile .
Ma perché decolli veramente la Green economy non basta solo l’azione del Governo e delle leggi; occorre un forte partenariato con il mondo delle imprese con il quale porre le basi per un nuovo Patto per l’Ambiente che stimoli investimenti volontari nel settore. Solo con la collaborazione delle categorie della produzione è possibile innovare profondamente i processi produttivi e parlare non solo di bilanci etici ma anche ‘sostenibili’.
La sfida ambientale – e in questo il mercato sta già dando buoni segnali in questi anni– diventa così il motore della innovatività delle imprese, della loro competitività e della loro capacità di penetrazione sul mercato.
Il ruolo, infine, dei cittadini è quello della promozione di un profondo cambiamento culturale che parta dalla educazione ambientale nelle scuole e nelle università perché ciascuno inizi a dare il giusto valore alla componente ambientale per la internalizzazione dei relativi costi.
In conclusione, a cominciare dalla nuova Strategia Energetica Nazionale, occorre garantire una buona governance delle trasformazioni in atto perché, in un momento di crisi economica quale quello che stiamo vivendo, Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini inizino a dialogare sulle nuove sfide ambientali per far si che l’ambiente da limite allo sviluppo diventi motore trainante della ripresa economica aprendo nuovi settori di investimento e occupazione.