Presso la sede della “Stampa Estera” Agdp ha presentanto in conferenza stampa le proprie proposte di riforma della PA.
L’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni – AGDP da anni promuove la formazione di una comune identità fra le classi dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, dirigenti segretari comunali diplomatici e tante altre figure manageriali e di alta professionalità; al contempo, sostiene il processo di ammodernamento del sistema-paese, con particolare riferimento alle grandi questioni relative alla riforma dello Stato, del Welfare e della Pubblica Amministrazione.
A fronte della presentazione della proposta governativa di riforma della pubblica amministrazione, molti colleghi, iscritti e non, hanno presentato proposte ed idee e hanno chiesto ad AGDP di farsene portavoce.
Prima delle osservazioni sui quarantaquattro punti proposti dal Governo, peraltro, è essenziale confrontarsi su quale Stato vogliamo nei prossimi anni: solo se si scioglie il nodo sull’assetto strutturale del Paese potremo più efficacemente disegnare una pubblica amministrazione coerente ed adeguata.
Scarica il documento con le proposte
Alcuni momenti della conferenza stampa
Di seguito alcune agenzie di stampa che hanno riportato la notizia:
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P.a:associazione dirigenti,ok riforma ma valorizzare interni
(ANSA) – ROMA, 9 GIU – La riforma della pubblica amministrazione annunciata dal Governo (dovrebbe andare in Consiglio dei ministri venerdi’) va promossa in linea di massima ma dovrebbe valorizzare di piu’ la dirigenza interna. E’ quanto sostiene l’associazione dei dirigenti della P.a, Agdp che oggi in una conferenza stampa ha chiesto al Governo di non prevedere l’allargamento della possibilita’ di assumere dirigenti a tempo determinato dall’esterno senza concorso pubblico dato che, spiega il presidente, Pompeo Savarino, ”ci sono 4.000 dirigenti nel ruolo unico. Difficile sostenere – dice – che non ce ne
siano di adatti per il ruolo che si cerca di coprire”.
L’associazione dice no anche all’ipotesi di abolizione dei segretari comunali. ”Bisogna rafforzare il loro ruolo – afferma
Savarino – ma la legge 190 ha dato la responsabilita’ a questi dirigenti sul piano anticorruzione. Inoltre i dirigenti chiedono al Governo di lavorare a una ”reale semplificazione” perche’ spesso e’ difficile capire tra le migliaia di norme esistenti tra leggi, circolari, decreti ministeriali, quali applicare. (ANSA).
TL
09-GIU-14 12:18 NNNN
P.a.: dirigenti, si’ a riforma ma bocciamo assunzione esterni =
(AGI) – Roma, 9 giu. – Si’ sostanziale alla riforma della pubblica amministrazione ma con due “no” precisi: all’assunzione di dirigenti dall’esterno e all’abolizione dei segretari comunali. E’ la linea sostenuta dall’associazione dei dirigenti della Pubblica amministrazione (Agdp). In una conferenza stampa, il presidente Pompeo Savarino, ha espressamente chiesto al governo di “non aumentare l’ingresso dei dirigenti dall’esterno senza concorso pubblico. Ci sono circa 4 mila dirigenti nel ruolo unico: dire che non si trovano dirigenti adatti per il ruolo da coprire diventa difficile da sostenere”. Bocciato anche il punto della riforma che prevede l’eliminazione della figura del segretario comunale, “fondamentale come presidio di legalita’”. Togliere questa figura, anche alla luce di tutti i fatti di corruzione, “diventa schizofrenico”. (AGI)
Rms/Fra
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PA: AGDP, RIFORMA VA IN GIUSTA DIREZIONE MA SERVE SEMPLIFICAZIONE REALE NO ALL’ABOLIZIONE SEGRETARIO COMUNALE, AD AUMENTO DIRIGENTI ESTERNI E A LICENZIAMENTO
Roma, 9 giu. (Adnkronos) – No all’abolizione del segretario comunale, all’aumento degli incarichi dirigenziali affidati a personale esterno alla pubblica amminstrazione e alla possibilità di licenziamento per i dirigenti che rimangono privi di incarichi oltre un termine. Sono questi, in sintesi, i punti della riforma della p.a presentata dal governo che l’Associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni (Agdp) non condivide. Una riforma che sarà in discussione al Consiglio dei Ministri di venerdì e che, secondo l’Agdp, sembra andare nella giusta direzione sebbene presenti alcune criticità.
L’associazione è favorevole a un sistema di valutazione del personale che però deve essere realizzata secondo un metodo razionale e procedure trasparenti. I risultati di tale misurazione dovrebbero essere poi uno spunto di partenza preventivo per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali. Su questo l’Agdp chiede che si torni a parlare del rapporto tra dirigenza e politica: “che sia il merito a guidare le scelte sugli incarichi e sulle carriere”, afferma il presidente Pompeo Savarino.
Sull’introduzione del ruolo unico della dirigenza l’Agdp crede che la sua consistenza dovrebbe essere legata all’effettivo fabbisogno, per evitare situazioni di sovrannumero. Per l’associazione infatti, venendosi a creare un ampio bacino in cui scegliere il dirigente più adatto, si dovrebbe limitare l’attribuzione di incarichi dirigenziali agli esterni (i cosiddetti articolo 19 comma 6, previsti dal dlgs. 165 del 2001). “Non è immaginabile – sottolinea Savarino – avere un bacino di 4 mila dirigenti da cui attingere e nonostante questo la politica abbia bisogno di assumere dall’esterno. Non è concepibile, vuol dire che qualcosa che non va”. “I 19 comma 6 – precisa – dovrebbero essere assunti solo per incarichi apicali, come segretari generali e capi dipartimento, e nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione”.
(Ama/Col/Adnkronos)
09-GIU-14 15:03
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PA: AGDP, RIFORMA VA IN GIUSTA DIREZIONE MA SERVE SEMPLIFICAZIONE REALE (2) SAVARINO, SERVE UN’AMMINISTRAZIONE VICINA AL CITTADINO E CERTEZZA NORMATIVA
(Adnkronos) – “Bisogna fare una pubblica amministrazione vicina al cittadino e soprattutto che sia parte integrante del sistema
produttivo del Paese”. Così Pompeo Savarino, presidente dell’Associazione classi dirigenti delle pubbliche amministrazioni
(Agdp), commenta all’Adnkronos la riforma della p.a. che verrà presentata venerdì in Consiglio dei ministri. Savarino, a margine della presentazione delle proposte dell’Agdp sulla riforma, chiede che venga introdotta una reale semplificazione e certezza normativa. “Molto spesso – spiega – non riusciamo a dare risposte certe ai cittadini e alle imprese perchè a volte noii stessi non sappiamo quale norma applicare tra leggi, circolari, sentenze e interpretazioni”.
Per l’Agdp non è soltanto il livello della spesa pubblica che va discusso ma anche la qualità, che attualmente è insufficiente rispetto ai bisogni del Paese. Per questo motivo bisognerebbe “collegare la riforma amministrativa con la riforma istituzionale”, dice Francesco Verbaro, presidente onorario dell’Agdp. “Servono delle azioni incisive per chiarire il ruolo e le funzioni dello Stato, delle regioni e degli enti locali. Oggi – ribadisce Verbaro – la p.a. soffre di un polimorfismo e di un policentrismo che l’ha resa più costosa ma meno efficace”. “Le proposte del governo – conclude – sono interessanti ma in alcuni casi mancano di coraggio”.
Giovanni Savini, vicepresidente dell’Agdp, sottolinea come la p.a. pesi sul Pil più del 50%”, per cui sarebbe necessario
intraprendere una riforma complessiva che “abbassi questa quota”, senza dimenticare comunque che “quello che viene gestito dalla p.a. dovrebbe essere fatto con il massimo dell’efficienza possibile”.
“Nell’idea di riforma della p.a. – precisa Savini – ci sembra che manchi la consapevolezza della sua rilevanza: rilanciare il Paese vuol dire prima di tutto migliorare l’efficienza, senza questo non si va da nessuna parte. Le proposte di riforma fatte dal governo – conclude – complessivamente vanno nella giusta direzione, ma su alcune cose sarebbe stato importante essere più precisi e più efficaci, come ad esempio sul ruolo unico della dirigenza”.
(Ama/Col/Adnkronos)
09-GIU-14 15:14
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