Le tesi dell’Agdp

 

Le Tesi dell'Agdp

Le Tesi dell'Agdp

Dieci anni fa nasceva AGDP, l’Associazione delle giovani classi dirigenti della Pubblica Amministrazione. Decidemmo di costituirci in Associazione perché credevamo nel vento di una riforma che attraversava tutta l’Amministrazione Pubblica, volevamo contribuire all’obiettivo di modernizzarla e migliorarla.

A Taormina, nel 2001, organizzammo il nostro primo convegno nazionale, per presentarci come sostenitori, dall’interno, dei disegni di riforma.

Ci ritroviamo dopo dieci anni, certamente delusi.

Chi ha letto anche le tesi presentate nei nostri Convegni di Taormina del 2001 e del 2002 e di Roma del 2003, troverà molti degli stessi problemi e delle stesse (ipotetiche) soluzioni.

Non siamo noi a copiare noi stessi: delle stesse questioni si discute, da un ventennio cioè dall’avvio, con il d.lgs. 29/1993, della cosiddetta “privatizzazione” e “managerializzazione” della Pubblica Amministrazione nei dibattiti e nelle discussioni in Parlamento e nelle Università, negli articoli sui giornali e nei reportage televisivi. E anche i programmi di Governo si ripetono.

Come mai?

Le riforme che si sono susseguite, vuoi che abbiano avuto per padri Sacconi, Cassese, Bassanini, Frattini o Brunetta, ispirate a principi che noi abbiamo anche spesso condiviso, hanno avuto però tutte lo stesso difetto: sono rimaste in larga parte sulla carta.

Dopo quasi venti anni, la Pubblica Amministrazione continua a non contribuire allo sviluppo del Paese ma, viceversa, essa è un anello debole del sistema, troppo costosa, troppo inefficiente, spesso opaca, a volte ingiusta.

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