AGDP ribadisce la necessità di punire i “furbetti del cartellino” senza penalizzare la maggioranza onesta dei dipendenti pubblici

Roma, 31 gennaio 2017 – In questi giorni il Governo sta per adottare i nuovi decreti sulla pubblica amministrazione, particolarmente atteso il decreto sui cosiddetti “furbetti del cartellino” che prevede una serie di misure volte a contrastare una volta per tutte il fenomeno della falsa attestazione della presenza in servizio.
“Si tratta di un provvedimento molto importante – sottolinea Pompeo Savarino presidente di AGDP che spero serva a debellare definitivamente fenomeni spesso saliti agli “onori” delle cronache, ma non dobbiamo dimenticare che la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici è costituita da lavoratori onesti e diligenti: occorre evitare quindi che le nefandezze di pochi ricadono sulla testa della maggioranza silenziosa, onesta e che lavora per il bene del Paese”.
Proprio partendo dalla convinzione che i dipendenti pubblici rappresentino la risorsa più preziosa a disposizione delle amministrazioni pubbliche, AGDP coglie, quindi, l’occasione per invitare il Governo a prevedere in questa fase anche una serie di misure che possono aiutare a migliorare il funzionamento della PA proprio ottimizzando l’utilizzo delle risorse umane disponibili.“In particolare – aggiunge il presidente Savarino – allo scopo di favorire una virtuosa circolazione delle competenze e delle professionalità, si potrebbe prevedere una maggiore mobilità dei dirigenti pubblici attraverso l’innalzamento delle percentuali previste per gli incarichi conferibili ai sensi dell’art. 19, comma 5bis, del Decreto legislativo 165/2001”. Secondo AGDP, infatti, questo consentirebbe da una parte la formazione di una classe dirigente sempre più preparata e multidisciplinare e sempre più al “servizio esclusivo della nazione” e, dall’altra, la possibilità per le singole amministrazioni di poter avere a disposizione un bacino più ampio per l’individuazione delle professionalità più idonee alle loro necessità.

Si riportano alcune agenzie di stampa che hanno ripreso il comunicato:

Pa: Agdp a governo, favorire mobilità per dirigenti responsabili più preparati e più professionali, necessario punire ‘furbetti cartellino’

(Arm/AdnKronos)

La mobilità dei dirigenti pubblici, disposta per legge, dovrebbe essere maggiormente favorita. A sollecitare il governo in questa direzione in vista dell’adozione dei nuovi decreti è l’associazione dei dirigenti pubblici Agdp. “In particolare – sostiene il presidente Pompeo Savarino – allo scopo di favorire una virtuosa circolazione delle competenze e delle professionalità, si potrebbe prevedere una maggiore mobilità dei dirigenti pubblici attraverso l’innalzamento delle percentuali previste per gli incarichi conferibili ai sensi dell’art. 19, comma 5bis, del Decreto legislativo 165/2001”.

Secondo Agdp, infatti, la possibilità di spostare maggiormente i responsabili degli uffici pubblici consentirebbe da una parte la formazione di una classe dirigente sempre più preparata e multidisciplinare e sempre più al “servizio esclusivo della nazione” e, dall’altra, la possibilità per le singole amministrazioni di poter avere a disposizione un bacino più ampio per l’individuazione delle professionalità più idonee alle loro necessità.

D’altra parte l’assunto nasce dal fatto che i dipendenti pubblici rappresentino la risorsa più preziosa a disposizione delle amministrazioni pubbliche e dunque Agdp coglie l’occasione per
invitare il Governo a prevedere in questa fase anche “una serie di misure che possono aiutare a migliorare il funzionamento della PA proprio ottimizzando l’utilizzo delle risorse umane disponibili”.

In questa ottica raccomanda anche che nell’atteso decreto sui cosiddetti ‘furbetti del cartellino’ si preveda una serie di misure volte a contrastare una volta per tutte il fenomeno della falsa attestazione della presenza in servizio.

“Si tratta di un provvedimento molto importante – sottolinea Pompeo Savarino – che spero serva a debellare definitivamente fenomeni spesso saliti agli ‘onori’ delle cronache, ma non dobbiamo dimenticare che la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici è costituita da
lavoratori onesti e diligenti: occorre evitare quindi che le nefandezze di pochi ricadono sulla testa della maggioranza silenziosa, onesta e che lavora per il bene del Paese”.