Primo Piano L'intervista

Agdp intervista il Capo Dipartimento della Funzione Pubblica Antonio Naddeo

Antonio Naddeo

Cons. Naddeo a seguito delle riforme qual’ è il ruolo della dirigenza?

Negli ultimi vent'anni il dirigente è stato al centro degli interventi di riforma della Pubblica Amministrazione. Dal 1993 con la separazione tra politica e gestione e con la scelta di un dirigente del pubblico impiego più manager che giurista, gli interventi normativi hanno cercato di trovare una soluzione vincente per una Pubblica Amministrazione più efficiente e produttiva. Purtroppo la soluzione non è stata trovata ed il dirigente è rimasto schiacciato tra politica e gestione, con modelli organizzativi che nulla hanno a che fare con una attività volta alla gestione e non all'adempimento amministrativo. Ovviamente le responsabilità sono anche della classe dirigente che a mio avviso è stata incapace di svolgere quel ruolo  manageriale che l'ordinamento gli ha affidato.

In evidenza
Savini

Presentato il Manifesto delle Giovani Classi Dirigenti ai leader politici

Si chiude positivamente la presentazione delle proposte contenute nel "Manifesto delle Giovani Classi Dirigenti" ai leader delle forze politiche.
Dopo il debutto alla stampa, avvenuto lo scorso mese di gennaio e contestualmente avviata la fase di consultazione sui vari siti e sui social network, cui è stata dedicata una piattaforma on line con il sito www.sistemapaese.it, l’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP), Federmanager, Numeri Primi e Concreta-Mente tracciano un bilancio senza dubbio soddisfacente. Sul documento continuano a pervenire osservazioni e proposte, ad oggi già più di mille, in attesa della stesura definitiva che sarà ufficialmente presentata a metà marzo.
Come programmato e grazie al grande lavoro di squadra, i rappresentanti delle associazioni hanno incontrato rispettivamente il segretario del Pdl, Angelino Alfano, il deputato dell’UDC e candidato al Senato per la Lista Monti nel Lazio, Roberto Rao, il deputato lombardo del PD, Vinicio Giuseppe Guido Peluffo, l’esponente SEL e capolista in Campania, Gennaro Migliore e l’esponente del PD, Francesco Boccia.
Tutti i leader politici, trasversalmente, hanno concordato che occorre procedere ad un profondo ricambio generazionale delle classi dirigenti del Paese per fare in modo che la ripresa economica parta dal potenziale dei giovani e che le proposte dovranno essere la priorità dell’azione del prossimo Governo in materia di lavoro, Pubblica Amministrazione, università, innovazione e ricerca.

Altre notizie
Giampaolino

Corte dei Conti: troppe tasse e la corruzione frena la crescita

"La corruzione sistemica, oltre al prestigio, all'imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da una lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, e dall'altro, come più volte la Corte ha evidenziato, l'economia della Nazione". E' l'allarme lanciato dal Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nella sua relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario. "In particolare - ha osservato Giampaolino - la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione. In particolare - ha osservato Giampaolino - la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione". Dunque è difficile credere a una pronta ripresa dell’economia italiana, dice la Corte dei Conti, a questo si aggiunge un carico fiscale troppo gravoso, "fuori linea" rispetto al contesto europeo, crea anzi "le condizioni per ulteriori effetti recessivi". E anche chi vincerà le elezioni dovrà insistere sulla via del risanamento perché "il riequilibrio dei conti pubblici è un fattore di crescita". Inoltre resta "il pericolo di un avvitamento" della nostra economia.

Anticorruzione

Governo: al via comitato anticorruzione nella P.A.

E' stato istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il Comitato interministeriale per la prevenzione e il contrasto della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione. Il Comitato dovrà adottare le linee di indirizzo per la definizione del Piano nazionale anticorruzione, la base per i piani delle singole amministrazioni. Il Comitato è composto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che lo presiede, dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, dal Ministro della Giustizia e dal Ministro dell'Interno. In caso di assenza del Presidente del Consiglio il Comitato e' presieduto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione. Assiste alle riunioni il Sottosegretario di Stato alla Presidenza - Segretario del Consiglio dei Ministri. Alle riunioni del Comitato e su invito del Presidente, possono essere chiamati a partecipare il Primo Presidente e il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di cassazione, il Presidente del Consiglio di Stato, il Presidente ed il Procuratore Generale della Corte dei conti, il Procuratore Nazionale Antimafia, il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Capo Dipartimento della Funzione Pubblica e, in relazione agli argomenti all'ordine dei giorno, i dirigenti pubblici, i vertici di istituzioni ed enti pubblici, i rappresentanti delle Regioni, delle province e dei Comuni.

Eurispes: il 55% dei dipendenti pubblici sono donne

Eurispes Dagli ultimi dati certificati dalla Ragioneria Generale dello Stato, nel 2011, le donne che lavorano nel settore pubblico sono 1.806.407 e rappresentano il 55% del totale dei dipendenti. Incrementi del tasso di femminilizzazione costanti e significativi che hanno portato lo "spread di genere" (scarto medio tra la percentuale delle donne e quella degli uomini), al 10% nel 2011. La presenza femminile nella Pubblica Amministrazione continua a concentrarsi soprattutto nei comparti tradizionalmente "rosa", quelli dedicati alla cura della persona; una tendenza che conferma, ancora una volta, la presenza di vecchi e radicati stereotipi che continuano a relegare la donna nei settori dell'istruzione e della cura. La Scuola è il comparto con la più alta percentuale di personale femminile (78,7%), seguita dal Servizio Sanitario Nazionale, dove le donne rappresentano il 64,7% del personale occupato. Se nel 2005 solo in 4 comparti su 21 la percentuale di donne era superiore a quella degli uomini, nel 2011 i comparti a maggioranza femminile salgono a 9, effetto del continuo e costante processo di femminilizzazione in corso, da tempo, nella Pubblica amministrazione

Antitrust: per P.A. richiesta parere su deroga cessioni

AGCM

L'Antitrust ha approvato la delibera di attuazione dell'articolo 4 del decreto spending review che obbliga le Pubbliche Amministrazioni a dismettere le società controllate il cui fatturato, nel 2011, sia stato realizzato per oltre il 90% da fornitura di beni e servizi strumentali all'attività della Pubblica Amministrazione stessa. Le Pubbliche Amministrazioni che ritengono di poter usufruire della deroga dovranno chiedere un parere all'Antitrust che ha reso disponibile la comunicazione da formulare per la richiesta. L'amministrazione che ritenga di trovarsi nelle condizioni di chiedere la deroga dovrà presentare la richiesta di parere, utilizzando il Formulario pubblicato sul Bollettino, corredata dalle informazioni e dai documenti rilevanti, all'Autorità Garante della Concorrenza.

Il libro del Mese
Libro del mese

Lobbing & Lobbismi – Le regole del gioco in una democrazia reale

Le storie e le cronache giudiziarie e politiche sembrano mostrare come in Italia affaristi, faccendieri, difensori di caste e lobbisti siano sinonimi. Appare sempre più arduo dalle nostre parti separare affari, politica e rappresentanza di interessi, inserendoli in un contesto chiaro e trasparente: lobbista è oggi una dequalificazione, il termine è connotato negativamente a livello giornalistico e di opinione pubblica. Tutto è lobby, più o meno potente, più o meno influente, più o meno cattiva. In molti Paesi, specie anglosassoni, non è così: fare lobbying non è una caotica giungla di lobbismi, ma un’attività regolamentata, trasparente e riconosciuta come imprescindibile per il buon funzionamento della democrazia. Il libro mette a nudo, con una rigorosa indagine documentale e sul campo inserita in una narrazione vivace, tutti i difetti, molto spesso i misfatti, ma anche le potenziali "virtù" di una attività lobbistica in una democrazia normale, che funzioni, efficiente. La positività del lobbying può esistere solo a condizione di fare e osservare regole che l'autore propone con nettezza e che chiamano in causa il sistema democratico nel suo complesso.